Lavitola, Montecarlo e la letterina di...Santa Lucia...

Ma perché, per ottenere un documento, uno dovrebbe spendere tutti quei soldi?! E' stata una delle prime domande che mi sono sorte, non appena sono emersi ulteriori particolari dell'affaire Lavitola. La risposta che, da sola, mi è emersa prima ancora che potessi rifletterci con più calma è stata: perché è un falso. Un falso fatto davvero bene; nel senso che non si tratta di una finta lettera (quella che spiegava i 'passaggi' delle società off-shore legata alla famigerata 'casa di Montecarlo') fatta in qualche tipografia. No, quella è davvero la carta intestata di chi l'ha vergata. E l'ha davvero scritta lui. Semplicemente, ha scritto quello che gli hanno detto di scrivere. A pagamento, si capisce. Questa è l'idea che mi sono fatto io...purtroppo, almeno che non parlino i diretti interessati, sarà difficile che si scopra quanto c'ho preso. Certo, avrebbe reso tutto più facile il sig. Tulliani, se invece di sparire e tacere -inguaiando il presidente Fini- avesse detto tutto e in maniera chiara. Magari non ha potuto, non lo so. Sta di fatto che il danno uscitone è stato tremendo e temo che se anche si ristabilisse la verità (intesa come quella da me descritta qualche riga fa), nulla riporterà "in pari" il danno subito con questa vicenda da Gianfranco Fini. E questo è davvero un peccato.